Nonna

Per la tua festa, nonna, un piccolo pensiero.
Per te, che dicevi sempre Non ti vedrò grande. Chissà, se riesci a vedere, in qualche modo, come si è trasformata la mia vita.

Mi tenevi la mano e cercavi di insegnarmi le tecniche che avevi imparato da bambina. Ma io i ferri non li ho mai sopportati: iniziavo diligente, un punto, due punti, ma al terzo iniziavo ad innervosirmi, al quarto mi irritavo, al quinto buttavo tutto lontano e tornavo a studiare.

Forse per te era un dolore non riuscire a passarmi la tua arte, che adesso riesco ad apprezzare, ma non ti irritavi. Andavi a preparare la camomilla, poi la portavi nella mia stanza e ti sedevi per ascoltarmi mentre suonavo.

Nonna, per la tua festa, un piccolo pensiero.
Avrei voluto organizzare una festa grandiosa per i tuoi 100 anni, ma sei volata via come gli angeli.
Ma non mi rassegno, ed anche oggi, a fianco del pianoforte, ho preparato una sedia per te.

 

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