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Auguri Padre

  Auguri padre, che questo mio canto giunga tra le ali degli angeli, ove tu vegli e muovi Ogni esile ricordo.   Auguri padre, che questo mio pianto si asconda agli occhi tuoi, che tu non veda il mio dolore, in questo tuo giorno di festa.   Auguri padre, Implora, una figlia, quella carezza silenziosa che non giunge a raffreddar la gelida caduta di queste mille gocce di cristallo…   Felice giorno, o padre, per

…ed un eco dalle montagne

…un eco dalle montagne risponde al coro della città. Sono uniti dallo stesso entusiasmo, dallo stesso desiderio di restituire memoria a quelle pietre che la modernità pare voler cancellare. C’è uno spirito diverso tra le colline, la volontà di riavere una propria Chiesa in cui rifugiarsi per la tradizione domenicale, quella Chiesetta che troppo spesso è chiusa per mancanza di parroco.Crollano le pietre della casa parrocchiale, ma troneggia ancora quel campanile, come una forza disperata

Pi

Pronti, paiono sull’attenti come soldati. Ciascuno tiene il proprio libro nelle mani, in compagnia del suo timore. Eppure si comprende che sono una sola anima. Umile e sincera. E’ una piccola prova, una grande soddisfazione. Ognuno ha deciso di fare qualcosa per quella piccola e grande chiesa della città: quella Basilica da troppo tempo dimenticata e resa scura dalla polvere dell’oblio. Ognuno ha deciso che quella Chiesa deve tornare a splendere come un tempo, come

Segnali di fumo

Sono come cieco, non riesco a vedere i colori del mondo con gli stessi occhi di un comune mortale.Sono come sordo, non mi incanta la serenata della realtà che mi circonda nè la sua voce Sono come muto, non riesco ad usare le vostre parole per farmi comprendere. Come straniera è la mia lingua. Ed io sono chiusa in una prigione di cristallo in cui è soffocato ogni rumore. Ho solo questo scuro ed oscuro strumento con

Un’anima dannata e ribelle

Quest’anima dannata e ribelle si ostina a non accettare questo reale, vive di suoni.Vive di sensazioni, vive di musica. E’ un sentimento particolare, una possessione unica: vibrazioni sfiorano la pelle, penetrandola e raggiungendo il cuore. E l’anima vive, di un’esistenza sua, il reale ha colori diversi, colori che si possono toccare, stringere nelle mani fino a crearne oggetti che scompaiono al finire del suono. Sentire un urlo, un grido che sale dal profondo e si

Vento d’estate

Scivola dolcemente sulla pelle, come una carezza silenziosa di mani lontane o passate.E’ come un ricordo che sfiora il viso, mentre gli occhi si socchiudono ad un sole più forte. Il fiume scorre silenzioso sotto questo ponte, ha poca acqua e qualche pesciolino coraggioso salta di sasso in sasso, in cerca di uno slargo ove riposare. Anche il mondo scorre, caotico e complesso, rumoroso con i suoi motori e la sua nebbia di consumi e

Ti doner

Ti donerò, figliolo, i miei fucili, perché la guerra si esaurisca in gioco e tu non sia, da grande, tra quei vili vestiti di pace, ma celanti il fuoco. Ti insegnerò le strategie di agguati a tutti i mostri della fantasia, perché, finito il gioco dei soldati, Paura non insidi la tua via. E fingerò la morte in un sorriso, risorgerò, ridendo, sotto il fuoco del tuo fucile innocuo e quel sorriso trasformerà tanto dolore

Solitudine: Nonsense?!? (1)

Nel mezzo del cammin di nostra vita…Si

C’

C’ è qualcosa di nuovo oggi in giardino. Qualcosa che odora di antico e lontano, qualcosa che scivola sotto le dita tingendo color seppia il presente, fermando la lancetta dell’orologio.Non è chiara la ragione per cui questo piccolo angolo, ben familiare, colga l’attenzione così d’improvviso. Eppure è lì, fermo, immobile, ma attira per un arcano magnetismo. Spuntano teneri batuffoli dorati tra le canne ed il legno, pigolano in cerca di una madre che becca, poco lontano,

Peline

Il Fiore di Peline..Non ricordo la sua storia, non ricordo neppure perchè dovesse chiamarsi Peline. Ricordo solamente un’altalena tra le mani di mamma e papà in un prato fiorito, un tappeto di margherite e … Peline! Soffia il fiore di Peline e si avvera il desiderio!Dicevi così mamma, ed io soffiavo, soffiavo, con tutta la forza che avevo. Soffiavo quasi fino al punto di perdere i sensi, ma quel fetente di seme spesso restava lì: saldamente