Quarta stella a sinistra, dopo la Stella Polare

Dove è tuo papà
La domanda che più temo, perchè ai vostri occhi non so mai cosa rispondere.
Ho deciso però di usare una formula più dolce così ogni volta rispondo portandovi alla finestra ed indicando un punto preciso del cielo:

“Vedi quel puntino?…
E’ là, la quarta stella a sinistra
dopo la Stella polare”

Mi sorprendi, perchè d’improvviso mi guardi pensierosa, quasi avessi detto chissà cosa di strano. So che non posso mentire ad un bambino, ma nemmeno infrangere il cristallo della vostra tranquillità. Ma mi sbaglio.

Mi sorprendi perchè i tuoi occhi si fanno seri e adulti, sul tuo volto si dipinge un’espressione di disappunto che si fa parola. Pungente. Tagliente. Una lama.

“Ma scusa, non puoi dire semplicemente che è morto?”
Mi gelo.
Vorrei abbassare lo sguardo, gridare e risponderti “no, perchè non lo accetto, va bene?”.
Ma ti guardo, piccola, con i tuoi sette anni e le parole di un grande che conosce ormai tutto della vita.

Non posso che sospirare e pensare a quanti sogni non hai vissuto perchè immersa nella cruda realtà.
Non ti è permesso di sognare, di giocare a principessa e cavaliere, non può canticchiare le canzoncine stupide che cantavo io alla tua età.
Io, che a sette anni credevo la morte solamente uno strano sonno profondo da cui, prima o poi ci saremmo svegliati.

E’ la società che adesso ti ruba l’innocenza della fanciullezza, ma non esiste telefono azzurro contro il mondo intero.
E’ la nuova cultura che ti viola la fantasia sporcandola di reale: a sette anni credevo il bacio una magia, tu conosci già la nudità e l’istinto che mostra la tv.

Poi mi coglie un desiderio, ti guardo e chiedo “Che vuol dire morto?”
Resti un istante in silenzio poi raccogli parole ascoltate da altri e le unisci a scene viste in tv e rispondi
Morto vuol dire che non c’è più, tutti hanno pianto,
l’hanno messo sotto terra e diventerà uno scheletro,..
e in più va in paradiso

E così riesco a batterti, in contropiede:
“Hai mai visto gli angeli disegnati sui libri?”
“Si”
“Dove stanno?”
In Paradiso, … in Cielo,.. sulle nuvolette
“E sono scheletri?”

Resti interdetta, ti ho mandato in scacco, per far vincere la fantasia.
No, hanno il vestito lungo e le ali..”
“Esatto, noi siamo persone non possiamo avere le ali, quindi le nuvole non possono sopportare il peso. Quando si muore, tutti piangono, e noi scappiamo là, in cerca di una stella”
Tuo papà ha trovato la sua stella, allora?”

“Si, è quella
- indico il cielo –
la quarta stella a sinistra, dopo la Stella Polare

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