I NONNI Di “Via del Corno”

Te ne sei andato anche tu, in silenzio. Restano i ricordi, adesso, che spuntano come fiorellini in primavera…
I due nonni non miei che seguivano costantemente mio padre ogni volta che si affacciava nell’orto..
I due nonni non miei che sedevano lungo il muretto e mi ascoltavano studiare valzer, notturni. Tu eri “l’esperto”, che cercava di intuire il compositore per poi preparati all’angolo del parcheggio trionfante per dirmi “Oggi hai suonato il preludio di Bach! Eh… lo conosco…”
Eri l’addetto alla riparazione dei giochi, perché con il ferro sapevi fare magie. Ma non tutte le magie riescono, ed il tempo è passato. Siamo cresciuti, mentre il candore scivolava tra i vostri capelli.

Non potrò salutarti domani e porterò dentro questo dolore. Cercherò di immaginarmi di essere ancora bambina, arrampicata sulla panchetta dell’organo a canne, mentre tu, vicino, mi chiederai ancora “mi suoni la fuga di bach?”

E’ il mio mondo che si sta sgretolando.
Forse adesso siete tutti assieme, Nonni di “Via del Corno”, seduti su un muretto, ad osservare sorridendo un’estate che da noi non vuol tornare…

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