“La poesia di Lavinia Cioli colpisce e cattura immediatamente l’attenzione per più aspetti: la scelta tematica che spazia da risvolti introspettivi [...] a quelli dai toni elegiaci [...], e la predilezione di un linguaggio volutamente distante dal quotidiano, con rimandi e echi a costruzioni e figure retoriche di elegante fattura e proprie di una poesia senza età [...].” - Roberto Rizzoli, critico

 

L’airone

È un racconto delicato e poetico, una piccola lezione di saggezza. Una gita al “padule” promessa dal padre e finalmente realizzata. “Non sapevo quali colori avesse, nella mia mente immaginavo tutto in bianco e nero, come fotografie di una volta… Era un nuovo mondo che profumava d’antico, aveva l’odore del legno d’ulivo che bruciava nei focolari ai tempi delle veglie d’inverno”. Procede con grazia e levità di tono la pagina di questa giovane autrice. “D’improvviso il barchino entrò in un piccolo varco tra i cannicci e il verde si aprì, come un sipario, su una creatura alta ed elegante. Era quasi un metro… le sue piume erano di un grigio azzurro, contornate di nero ai lati del petto… Mosse il lungo collo, ma non fuggì”. Il colloquio tra l’Airone e la rana richiama Esopo e Fedro. Una favola morale, che ci conduce fuori dal tempo.
Motivazione I premio concorso “Montecatini… passato, presente, futuro” ed. 2002 - Presidente giuria: Avv. Giuseppe Cantavenere

 

Svegliati Artista!
Un racconto privato, percorso da religiosa pietas, sull’ultimo scorcio di vita del padre. “Svegliati, artista, vado a preparare il caffè”. “Mi chiedevo come potesse sorridere a quell’ora, mentre la notte soffiava alla finestra un vento gelido”. “Oggi ti accompagno io… potrebbe essere l’ultima volta che ti accompagno a Firenze”. “Un brivido mi percorse la schiena, il silenzio si impadronì del mio animo”. Per lungo tempo il rapporto col babbo è stato di distacco, incomprensione. La svolta avviene col conseguimento della maturità di Lavinia. I buoni risultati da lei conseguiti all’Università suscitano apprezzamento, nasce un sentimento di stima. Ora la vita fiorisce di gesti gentili, di piccole attenzioni. C’è complicità tra babbo e figlia. È lui a chiedere che regalo fare alla mamma per il suo compleanno. “Ma se il suo compleanno è fra due mesi?”. “Voglio essere sicuro che le piaccia e che le ricordi di me anche quando non ci sarò più”. Insieme vanno per negozi a Firenze, attenta e trepida Lavinia nel cogliere il progressivo declino del babbo. “A stento riuscii a riconoscere nella sua figura quel gigante alto e pieno di forze che avevo sempre conosciuto… Era felice e la sua gioia illuminava di vita i suoi occhi”. Una bella poesia di Neruda, trovata in una tasca della giacca del babbo, chiude, questo racconto intenso di Lavinia Cioli.
Motivazione III premio concorso “Montecatini… passato, presente, futuro” ed. 2003 - Presidente giuria: Avv. Giuseppe Cantavenere

 

Si sente di essere giunti nel porto ultimo del proprio viaggio; qualcuno cerca di dimostrare il vero volto di sé, quello magari nascosto da una vita quotidiana frenetica e distratta. Come il papà della protagonista di questa toccante narrazione, che nel tempo breve che precede la propria morte annunciata ridipinge il volto vero di sé agli occhi della figlia e della moglie profondamente amate. Di un amore troppo spesso taciuto, mai detto forse, dato per scontato pericolosamente lungo una vita intera. Un tentativo di riscatto finale condensato nella splendida poesia d’Amore di Neruda, ma sovrani rimangono il rimpianto di coloro che restano e il senso di perdita di chi se ne va, senza aver dato spazio al proprio vero essere. Una storia di tanti fra noi, narrata in modo raffinato ed asciutto, essenziale nel tratto linguistico perfettamente individuato nella difficile modularità del divenire dell’emozione.
Motivazione II premio concorso internazionale “Tra le parole e l’infinito” ed. 2005. Dr.ssa Maria Pia De Martino.

 

Ti donerò fucili

Le nuove generazioni dovranno essere educate al coraggio, alla pace e alla difesa dei valori che aprono alla speranza. Il messaggio viene espresso con classica e apprezzabile compostezza formale.

Giudizio della Giuria, III Premio Concorso “Eugenio Mazzinghi” IX Ed.

 

La lirica presenta una metafora del fluire della vita, velatamente lacerata tra apparenza e verità, dove l’incedere dell’esistenza nello spazio e nel tempo, continuamente rinnovando il passato nel presente, approda alla consapevolezza della necessaria armoniosa unità.

Motivazione del I° Premio Sezione Poesia – Autori già premiati, Caivano (NA) - F. Giacco

 

Rondò veneziano

Un racconto struggente che non permette al lettore di staccare per un attimo gli occhi dalla stampa, fino all’ultimo tragico epicologo, inaspettato e terribile come una coltellata. L’amore incompiuto che lascia aperta la domanda su cosa sarebbe accaduto la primavera successiva, se la rondine cioè avrebbe ancora suscitato quelle tenere romantiche attenzioni di Edoardo. Un amore appena abbozzato che vive la sua prima ed unica stagione nei luoghi classici di Montecatini, che tante passioni così dolci e gentili hanno visto passare nel tempo. A chi scrive la mano di Emma morente che stringe ancora la chiave, ha suscitato la speranza che con quella chiave la sfortunata ragazza possa entrare direttamente in paradiso.

Motivazione III premio concorso “Montecatini… passato, presente, futuro” ed. 2004 - Presidente giuria: Dr. Riccardo Sensi.

 

Antologia: Un Orizzonte Di Voci

Già all’ascolto dei versi delle prime strofe di queste notevolissime poesie si avverte un’ineffabile capacità dialettica che induce il lettore a più di una riflessione. Ed è interessante notare come nello scarto temporale di una decina d’anni che divide la prima poesia da quella di chiusura rimanga assolutamente integra e coerente la tensione di una parola che sa attraversare vicende e affetti con grazia e intelligenza. Così anche la poesia augurale per il padre si dilata in un’immagine metaforica ampia e intrigante, in cui il senso del rapporto tra padre e figlia “per questa eternità che ci separa” supera il crinale del sensibile per farsi voce comune del sentimento della vita.

Un Orizzonte di Voci - Rossella Onori