Quel volto… dopo tanti anni…

E’ stato, forse, il regalo per il mio Natale. Rivedere quel volto, anche per pochi istanti. Quel volto che porta con sè anni di ricordi, una parte importante della mia vita.

Il Signor Mirko, che silenzioso camminava per le stanze di una casa in cui aleggiava la confusione. Lei, che giunse tra noi quando mio padre se ne volò via… che trovò una madre, una figlia ancora studentessa universitaria ed una nonna novantenne vinta dai sensi di colpa per essere sopravvissuta alla malattia del genero.

Lei, che per mesi divenne il punto fermo di casa, il muratore, l’aiuto, il sostegno. Colui che faceva ridere e dava sicurezza con la sua sola presenza, che ascoltava e al tempo stesso chiedeva consiglio, che si trovava in un Paese lontano dalla sua terra, lontano dalla sua famiglia.
Come per accordo dei reciproci bisogni ci adottammo a vicenda, signor Mirko, e ci scambiammo i ruoli delle reciproche assenze.

Per un periodo forse breve ma intenso, lei divenne una parte di noi, della nostra famiglia. Ma come tutte le storie, venne a mancarle il lavoro e fu costretto ad andare via nuovamente… anche da noi.

L’ho rivista oggi, dopo quasi dieci anni dall’ultimo incontro. E sono cresciuta. Ho qualche capello bianco, una inutile laurea che nemmeno ritirai dall’università. La nonna non è più tra noi…

L’ho inontrata di nuovo, e le sono corsa incontro. L’ho abbracciato, come non avevo mai fatto con nessuno e so che in quell’istante le ho raccontato tutto… di me.

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