L’angelo dai riccioli scuri
C’era una volta,Come chiedono tutte le fiabe, una principessa dalle mani di cristallo. Ammirata per la sua bellezza e l’eleganza magica di ogni suo gesto trascorreva le giornate lasciandosi illuminare dai raggi del sole. Non aveva conosciuto lacrime, ma solamente adorazione. Non conosceva offesa ma solo elogi. Viveva della sua bellezza e in questa si lasciava trasportare, ignorando ogni più lieve tristezza del mondo. Giunse un giorno un angelo dai riccioli scuri.La pelle rosea come ogni semplice
Il ritorno di Pasquino: Lezione 3 = L’Italia Vietata dall’assenza di un popolo
Pasquino cede la parola (anzi la tastiera) a: Ettore Rota L’ITALIA VIETATA DALL’ASSENZA DI UN POPOLO I primi impulsi unitari ed egualitari e la resistenza di RomaLa parola "eguaglianza"era poi salita dal cuore dei primi alleati, i quaranta piccoli popoli che abitavano il Lazio che Roma in parte sterminò, in parte spogliò di loro terre, lasciando ai rimasti il titolo d’onore di suoi alleati. Nel 340, stanchi di versare il proprio sangue senza utile proprio
Il ritorno di Pasquino: Lezione 2 = L’Italia Vietata dall’assenza di un popolo
Pasquino cede la parola (anzi la tastiera) a: Ettore Rota L’ITALIA VIETATA DALL’ASSENZA DI UN POPOLO Coscienza geografica e senso delle frontierePer molte cause, d’antichi tempi, e queste accessibili al controllo della critica, il nome Italia afferma i suoi antichissimi titoli di civiltà.Roma ebbe chiarissimo il senso della frontiera a cui fece sempre ragguardevoli sacrifici, rinunciando, per la sicurezza dei confini, anche ai suoi più tenaci orgogli di città privilegiata. Essa organizzò, sempre con molto
La signora ed il gatto
Si è aperta una battaglia di quartiere tra una bionda signora ed un gatto. Lei, elegante e raffinata, ma anche pronta ad indossare la divisa da contadina per prendersi cura del piccolo orto, lo attende nascosta -come un cecchino- tra le foglie dell’albero di limoni; Lui, dal manto scuro e demoniaco sguardo, si appresta ad entrare in terra nemica. E’ una sfida iniziata nel giorno in cui il nuovo cucciolo entrò nel quartiere, accolto in
Quell’archivio di musiche religiose…
Rovistando in scatoloni ingialliti dal tempo, in un giorno di primavera, chiusa nel silenzio umido di una soffitta di piena città ma lontana dal mondo, ho ripercorso storie.Hanno un sapore di muffa, quella naturale, quell’odore di dimenticanza che non si trova altrove. Erano scatoloni in cui erano stati chiusi spartiti di musica religiosa. Catalogati negli anni, tramandati di padre in figlio, fino alle mani di mia nonna, per scivolare -poi- tra le mie dita. A
Lettera d’un amore smarrito
Vorrei scoprire ove si sono nascoste le nostre anime. Forse sono rimaste impigliate tra i cespugli di rosmarino, senza più essere capaci di uscirne temendo di ferirsi con l’aria pungente del mattino.Forse sono ancora sedute ai piedi dei tigli, immerse nel profumo di selvatico e naturale. Amore mio smarrito,si perde il mio pensiero nei labirinti del dubbio, e non ho strade per tornare indietro. Non seguivo le orme lasciate dalla nostra presenza, ma volavo nella tua
Stizzosa, mia stizzosa
Stizzosa, mia stizzosanon vuoi proprio accettare che non posso essere con te in tutti i momenti che vorresti -e che anche io vorrei.Dal tuo metro e venti, con quei capelli ormai castani -ma che ti ostini a chiamare dorrati- mi scruti con sospetto "Stai con me!" – mi imponi. Vorrei, come vorrei, ma non posso restare a giocare con queste bambole di pezza (che forse divertono più me), non posso continuare a nascondermi per poi
Annego nei tuoi pensieri
Momenti interminabili fatti di assoluta immobilità. Cosa scorre nei tuoi pensieri? Sei riuscito forse a raggiungere il nulla, per il quale stanchezza e fatica non possono più sussistere se non lontane dal proprio corpo, quanto questo sembra distante dalla mente? Pare non esistere lo sguardo, racchiuso da una tinta scura che ne copre le palpebre. Sei forse veramente una statua?No, sei vivo. Si può percepire un lieve movimento provenire da sotto la giacca: tu respiri.Ma
Il ritorno di Pasquino: Lezione 1 = L’Italia Vietata dall’assenza di un popolo
Appena concluse le elezioni Pasquino riprende la penna (anzi la tastiera) per esprimere qualche riflessione (sua o non sua) sulla società e la storia. Perchè proprio post-elezioni? Per non incorrere nel rischio che le parole fossero interpretate come assecondanti l’una o l’altra fazione politica. Pasquino non si occupa di politica, ma di società. Grida al mal costume, grida la mancanza di ideali, grida l’appiattimento morale e spiritale di un popolo, quello Italiano, che non esiste