Con mesto sorriso il sol mi guarda e muore,
con dolci occhi ancor si sveglia e tace
ed io sì resto, muta, ad ammirare un fiore,
invidiando sua bellezza e solitaria pace.

 

Stringo nelle mani il nulla del dolore
Legando al suo ricordo le gioie mie passate,
fantasmi al mio presente, e lor pallore
stinge anche il bel fiore o il sol delle giornate.

 

Eppure io vivo, ma fermo il mio presente è nel passato,
chiuso nella memoria di ciò che ormai non torna
mentre ogni giorno nuovo è illuminato
da un sole ignaro dell’esile mia ombra.

 

E mentre anche l’oggi muore nel domani,
si rompe una clessidra fra le mie dita.
Scivolano allor, dalle mie mani
infiniti pensieri, attimi persi d’inesorabil vita.