Pasquino cede la parola (anzi la tastiera) a: Arthur Schopenhauer

DISSIDENZE

L’acquisto dei libri
Sarebbe bene comprare libri, se insieme si potesse comprare il tempo per leggerli, ma di solito si scambia l’acquisto di libri per l’acquisizione del loro contenuto.

I lettori forti
Le persone che hanno passato la vita leggendo e hanno attinto la loro sapienza dai libri somigliano a coloro che, da un gran numero di descrizioni di viaggi, hanno acquistato la conoscenza precisa di un paese.
Queste persone riescono a comunicare notizie su molte cose; ma, in fondo, non hanno una conoscenza coerente, chiara e profonda circa la natura di quel paese.

La lettura
Leggere significa pensare con la testa altrui invece che con la propria.
Il furore di leggere libri della maggior parte dei dotti è una specie di uga vacui, un fuggire dal vuoto di pensiero dei loro cervelli, che attira dentro a forza sostanza estranea: per avere pensieri devono leggerli altrove, come i corpi inanimati ricevono il movimento solo dall’esterno, mentre coloro che sono dotati di pensiero proprio sono come i corpi viventi che si muovono da sè.

L’arte di non leggere è molto importante. Essa consiste nel non prendere in mano quello che di volta in voltat il vasto pubblico sta leggendo, come per esempio i libelli politici e letterari, romanzi, poesie e simili cose, che fanno chiasso appunto in quel dato momento e raggiungono perfino parecchie edizioni nel loro primo e ultimo anno di vita.

Pretendere che un individuo ritenga tutto quanto ha letto è come esigere che porti ancora dentro di sè tutto quanto ha mangiato.

Gli scrittori
Gli scrittori si possono dividere in stelle cadenti, pianeti e stelle fisse.
I primi producono colpi di scena momentanei: si guarda in su, si grida "guarda guarda" e poi scompaiono per sempre.
I secondi, cioè le stelle che vagabondano per il cielo, hanno assai più consistenza. Brillano, benchè soltanto grazie alla loro vicinanza, assai più delle stelle fisse e vengono con esse scambiate dai profani. Ma anche i pianeti devono ben presto sgomberare il loro posto, inoltre ricevono la luce in prestito e hanno una sfera d’azione limitata ai compagni di cammino (i contemporanei). Essi si spostano e si alternano: un’orbita della durata di qualche anno è il loro destino.

Soltanto le stelle fisse non cambiano: stanno ferme nel cielo, hanno luce propria, agiscono su ogni epoca… Esse non appartengono, come gli altri corpi celesti a un solo sistema (nazione), bensì all’universo. Ma appunto a causa dell’altezza della loro posizione la loro luce di solito richiede molti anni prima di diventare visibile all’abitante della terra.

Da Piccola Biblioteca Adelphi 437, a cura di F. Volpi

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