Roma: L’oste

Una figura tipica, frutto del genio della tradizione. In una perfetta divisa scura e con un tovagliolo color crema al braccio. Penna e blocchetto delle comande nel taschino.
Diverso è solamente lo sguardo: giovane, dolce, azzurro; ed u
na simpatia in sorriso che disarma e convince.

Forse entrare in questa trattoria è la giusta fine della serata. Una mano apre la porta ed invita a sedersi ad un tavolo solitario e tranquillo come il mio compagno di viaggio, che ha nome Silenzio.

Spigliato ed in perfetto dialetto romano illustra le specialità della casa ed approva la decisione e velocità di scelta del cliente. Una parola gentile per tutti, un complimento per qualche particolare che nessuno si era accorto di avere e si è conquistato il tuo dessert.

E’ un’arte anche questa. Più sottile della dialettica, più potente della persuasione. Sarai cliente ancora perchè per un istante qualcuno si è accorto di te.

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