Scia

Ho sorpreso mamma mentre riponeva gli addobbi del Natale. Spolverava con cura il trenino con babbo natale, il carillon con gli orsacchiotti, il presepe fatto di cera: li avvolgeva nella loro carta, poggiandoli in fine nella loro scatola.

Ho rivisto i suoi gesti passati e la stessa attenzione di nonna quando, piccola, la osservavo disfare l’albero di natale. Uno ad Uno si sono accesi il ricordi, come piccole luci lontane.

Quanto colore in quei ricordi: il colore di quelle decorazioni antiche. Ognuna aveva uno sua storia: c’era l’angioletto di vetro trasparente con la base rotta, sopravvissuto al bombardamento della seconda guerra mondiale, la palla dipinta ad mano che nonno letto aveva portato di ritorno da un viaggio, l’uccellino con la molletta sulle zampe e con le piume sulla coda,…quale era la sua storia, nonna me la racconti ancora?

Mentre mamma chiudeva l’ultima scatola ho sentito il dispiacere di non aver piu’ voluto ricordare in questi ultimi 20 anni. Non piu’ albero di natale, non piu’ camino acceso, non piu’ presepe. Quelle decorazioni sono ricordi che tagliano l’anima come schegge di vetro.

Eppure il ricordo forse mi manca, ma troppo piu’ forte e’ la paura del dolore.

Ho continuato ad osservare le mani di mamma riporre i ricordi, con cura.

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