Nel silenzio di una sala prove

Il primo sole d’inverno fa pregustare il desiderio di primavera e già scalda il cuore.
E’ bello ammirare la staticità del paesaggio invernale dal chiuso temore di una sala scaldata dal fuoco di un camino acceso.
Siamo artefici della colonna sonora, oggi, come altre volte. Quel duo che non può esistere se non saltuariamente, nei giorni di riposo dai tuoi lunghi viaggi.

Il suono che sussurri dal tuo strumento è la poesia che ho sempre cercato e veste i miei sogni d’amore, quei sogni che non osano divenir parole per il terrore di intaccare il loro candore.

Ho socchiuso gli occhi e mi sono lasciata guidare, come una ballerina che si affida alla sua guida. Pronta a sfidare cerchi infuocati come una tigre, pronta a spiccare il volo come un airone.
La dolcezza di quel suono mi avrebbe sorretta, ed io avrei continuato a piroettare come le dita che scivolano sulla tastiera, senza ch’io imponga loro alcun comando.

Suonavano gli strumenti, il fuoco scoppiettava sul calar della sera, mentre due anime si sfioravano il cuore.

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