Ebano e Avorio

Ebano e Avorio, come canta una vecchia canzone.
Sono innanzi a te, parte della mia vita, parte del mio cuore che tace. Sono innanzi a te, con le armi da casalinga: straccetto e piumino, una piccola spugna.

Ho deciso di farti splendere ancora, anche se sarà solamente per gli occhi, il silenzio di questi mesi ti ha scurito il suono. Ma non è colpa tua.
Non sono le corde di un pianoforte a scurirsi, ma l’animo di chi suona. Io sento che ho perso qualcosa di me, tu me lo dici.

Tu me lo dici, con note tristi e noiose, con un desiderio respinto, come un rapporto mancato. Ed ogni tentativo si fa violenza, mi dici che sono io che non voglio suonare.

Ebano e Avorio, proverò a rimuovere polvere questa mattina, proverò a donarti la vecchia luce e splendore, come la chioma di un cavaliere dalla voce cristallina.

Proverò a cacciare la polvere dal mio cuore, per ritrovare quell’amore lontano.

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