La casa sul mare

C’era una volta, come una favola, una casa sul mare.
Era umile, umida e profumava di cuore. Era semplice, come il tempo che passava tra uno schizzo di acqua ed un’ondata di sole.

Era una costante del tempo, ogni anno per un mese o forse due la nostra pelle era sfiorata da quelle lenzuola un pò "appiccicose", come dicevamo da bambini. Quelle lenzuola un pò umide di salsedine, ma profumate di mare.

Erano i tempi del gioco e dei sorrisi. L’epoca della focaccia calda e salata, da mangiare a morsi sulla spiaggia, tenendola avvolta in un foglio di carta gialla del panificio.
Quando i genitori erano lontani e per noi c’era l’occhio vigile delle nonne, la focaccia si riempiva di salame o mortadella. Perchè con una fettina di salame si conquistava un poco più di affetto, passando per la gola.

Dai un bacino alla nonna… era una frase che echeggiava di ombrellone in ombrellone, un piccolo ricatto prima del gioco. Un gioco forse più libero e duraturo, lontano dallo sguardo di mamma.
Quando i genitori erano lontani… le mani pronte delle nonne lasciavano comparire sulla tavola quei sacchetti di patatine messi al bando dal dottore, oppure i gelati odiati dal dentista.

C’era sempre qualche moneta da Duecento lire, per una partita a biliardino, purchè tenessimo sul capo il cappellino per il sole, e le spalle fossero ben unte dalla crema per il sole.
Quella crema bianca e impastata di sabbia non durava a lungo sulle nostre spalle, ma il sorriso durava a sufficienza perchè foste felici.

Poi c’erano i vostri vestiti lunghi e leggeri, con quei fiorellini azzurri e verdi. Piccoli come formiche. Erano i vestiti comprati al mercato del giovedì, quelli che "tenevano fresco". E si stringevano all’altezza della vita come vestaglie estive.

Sento ancora il profumo di quelle nonne del mare, chiudo gli occhi ed ancora le vedo. Sogno le mani che affondano lentamente in un abbraccio che non poteva racchiudervi, perchè eravamo troppo piccoli. Ricordo ancora il vostro calore.

Ricordo ancora il vostro sguardo dolce, quella voce stridula dei rabbuffi e quelle lacrime per ogni nostro bacio.
Ricordo quando ci insegnavate a preparare l’insalata russa nella formella a pesce: le pinne di maionese e gli occhietti di peperone.

C’era una volta, come una favola, due nonne… ed una casa sul mare.

1 Comment
  1. RWK Rispondi

    A quando nuovi articoli?

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