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Lassie

Sono tornata a casa, come Lassie. Anche se tutti si attendevano il mio ritorno e nessuno ha mai disperato una fuga. Eppure mi sento accolta come Lassie, come un rientro insperato. Torno alla mia cuccia, dove ancora dormono le bambole di quando ero bambina. Non sono stata lontana, nè per molto tempo. Ero a Roma, per soli tre o quattro giorni. Ma avverto un affetto diverso, rivedo il mio luogo con una luce più calda. C’è

La rosa bianca

Ci sono momenti della giornata in cui una patologia mi assale: il sospetto. Insegnare musica è forse un istinto di sopravvivenza, un cercare di tramandare a figli non miei qualcosa di me. Una speranza in cui credo, un sogno in cui anche io ho amato rifugiarmi. Voglio regalare un mondo, un linguaggio. Una via di fuga dalla realtà. Non sono nessuno per poter pretendere che questa sia una sfera più dolce, una lente dorata per

Roma : Appunti di viaggio

Un nuovo viaggio in compagnia di Silenzio e Solitudine. Partire con una sola valigia, una fuga di pochi giorni dal mondo abitudinario, da volti cari e da mille legami. Alle volte è una necessità esistenziale: lasciarsi il mondo alle spalle e cercare tra angoli sconosciuti la propria persona. Colei che tace ogni giorno, nascosta da una controfigura impegnata ad intrattenere pubbliche relazioni. Ho con me una valigia ed un residuo di modernità, un lettore Mp3

Sogno o Disillusione

Immaginare. Chiudere gli occhi e sognare una vita diversa, una forza interiore che non c’è nel quotidiano. Più alti, più attraenti. Ricreare la nostra immagine e la nostra esistenza per colpire chi ci è a fianco. Immaginare. Sognare. Anche solo per un istante. Decidere di illuderci a vicenda per una o più sere, giocando un ruolo che non calza al nostro essere. E se mai un giorno ci toglieremo la maschera sarà nuovamente l’amarezza del reale a scivolare tra

Adieux: Per te dalla lingua straniera e dallo sguardo triste

Un piccolo pensiero per un viaggiatore solitario: Per te, dalla lingua straniera e dallo sguardo triste. Per te, che cercavi un pasto tra la gente, lontano da amore e sorrisi: Buon viaggio. Sia questo un ritorno tra braccia affettuose o un lieto incontro con quel lato di te perso nel mondo. Ho incontrato la tua storia ad un tavolo di una trattoria, un incontro gestito dalle bizze del casuale destino. Non parli la mia lingua, nè

Signora Clelia

L’ultima volta che vidi un alimentari si era da poco diffusa la moda del super-mercato. Accompagnavo mia mamma a fare spesa dall’alimentari vicino casa. Era una piccola stanza che profumava di tutto e di chiuso. C’era la Signora Clelia, armeggiava con carta e penna. Lo scontrino era un foglio a quadretti con i prezzi scritti a mano e la riga per le somme. “Su, ora che vai a scuola. Quando deve pagare mamma? Controlla il

Il dolore di oggi, fa parte della felicità di ieri

Il dolore di oggi fa parte della felicità di ieri. Piansi quando udii questa frase la prima volta. E non conoscevo la vita. Adesso riesco ad amare la malinconia di ogni giorno che si avvicina crepuscolo. Conosco parte del mio mondo, parte della mia vita. Riesco a sentire la storia attraversare la mia pelle mentre sfioro la terra, chiedendomi cosa sia realmente. Cos’è questo dolore che trafigge l’anima e che non posso sopprimere nè soffocare un

La civetta

Un tonfo sordo, nella notte. L’automobile che correva tra i viottoli di campagna si fermò immediatamente. Cosa poteva essere accaduto? Scesi dall’auto repentinamente e illuminando la strada ed il fossato con i fari percorsi la strada semibuia. Finchè non ti trovai. Accasciata sull’erba, le ali ancora aperte e gli occhi chiusi. Ebbi paura, il terrore di averti uccisa mi bloccò per un istante il cuore. Corsi a prendere dei fazzoletti di carta e cercai di

Roma: Il centurione

Vesti la giubba o uomo di Roma, e l’elmo clemente sulla tua chioma rada che implora riparo dal vento, vesti la gomma del tuo paramento.   Prepara sorrisi di circostanza, ricorda di trattenere la panza e non elargire larghi sorrisi, potresti impaurire giovani visi.   T’illudi di conquistar le straniere gettando l’amo d’offrire da bere e non t’accorgi che in puro toscano è una donna a menarti per l‘ano.

Roma: La famiglia in vacanza

  Perfetto ritratto in china o pennello, la madre addobbata di ogni gioiello e trina e velo e spacco inguinale, avanza Top-model modello cinghiale.   Il padre un pò cupo, intento a capire lettere e simboli che vede apparire dal piccolo schermo del suo cellulare, dimentica pasta e sugo di mare.   Bambini o demoni non è poi diverso se con la saliva midolla hanno terso e presa la mira sul bel cameriere pallette sputano ad