L’aquilone
L’aquilone C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico: io vivo altrove, e sento che sono intorno nate le viole. Son nate nella selva del convento dei cappuccini, tra le morte foglie che al ceppo delle quercie agita il vento. Si respira una dolce aria che scioglie le dure zolle, e visita le chiese di campagna, ch’erbose hanno le soglie: un’aria d’altro luogo e d’altro mese e d’altra vita: un’aria celestina che regga molte
La Notte Santa
LA NOTTE SANTA – Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.Presso quell’osteria potremo riposare,ché troppo stanco sono e troppo stanca sei. Il campanile scoccalentamente le sei. – Avete un po’ di posto, o voi del Caval Grigio?Un po’ di posto per me e per Giuseppe?- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe Il campanile scoccalentamente le sette. – Oste del Moro, avete
Herbert Marshall
Herbert Marshall Tutto il tuo dolore, Louise, e l’odio per me Nacquero dalla tua illusione che fosse capriccio Dello spirito e disprezzo de diritti della tua anima A spingermi verso Annabelle e lasciarti. In realtà tu arrivasti a odiarmi per amore, perché ero la gioia della tua anima, formato e temprato per risollevarti la vita, ma non volli. Tu invece eri il mio strazio. Se tu fossi stata La mia felicità, non mi sarei forse
Ti doner
Ti donerò, figliolo, i miei fucili, perché la guerra si esaurisca in gioco e tu non sia, da grande, tra quei vili vestiti di pace, ma celanti il fuoco. Ti insegnerò le strategie di agguati a tutti i mostri della fantasia, perché, finito il gioco dei soldati, Paura non insidi la tua via. E fingerò la morte in un sorriso, risorgerò, ridendo, sotto il fuoco del tuo fucile innocuo e quel sorriso trasformerà tanto dolore